Durante un viaggio è fondamentale “assaggiare” le specialità del posto ed i cibi caratteristici. Ma con qualche piccola precauzione che ci permetterà di non rovinare la nostra vacanza.
Molte persone che viaggiano, infatti, vanno incontro a disturbi gastroenterici, spesso non gravi e di breve durata, che si risolvono spontaneamente in pochi giorni. E’ bene precisare che non necessariamente questi piccoli disturbi dipendono dai cibi, ma spesso è solo questione di tempo, il nostro organismo, l’apparato digerente, si deve abituare ad una diversa alimentazione.
Gli esploratori coloniali sembra avessero un loro “mantra del viaggiatore” che, a proposito di alimenti recitava: cuocilo, lavalo, sbuccialo o dimenticalo. Queste poche parole racchiudono le principali norme di comportamento che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato in 10 punti base per la prevenzione delle malattie trasmesse dagli alimenti.
Le regole dell’OMS:
Scegliere i prodotti che abbiano subito trattamenti idonei ad assicurarne l’innocuità. Un esempio è il latte pastorizzato o trattato ad alte temperature.
Cuocere bene i cibi in modo che tutte le parti, anche le più interne, raggiungano una temperatura di almeno 70°C.
Consumare gli alimenti immediatamente dopo la cottura.
Gli alimenti cotti, se non vengono consumati subito, vanno immediatamente conservati in frigorifero. La permanenza nel frigorifero deve essere limitata. Se il cibo deve essere conservato per lungo tempo è preferibile surgelarlo.
I cibi precedentemente cotti vanno riscaldati rapidamente e ad alta temperatura prima del consumo.
Evitare ogni contatto fra cibi crudi e cotti.
Curare particolarmente l’igiene delle mani per la manipolazione degli alimenti.
Fare in modo che tutte le superfici della cucina, gli utensili ed i contenitori siano accuratamente puliti.
Proteggere gli alimenti dagli insetti, dai roditori e dagli altri animali.
Utilizzare solo acqua potabile, possibilmente in bottiglia.