Che cosa è?
La meningite è una malattia molto grave causata da un’infezione batterica ad opera del batterio Neisseria meningitidis, detto anche meningococco, del quale sono conosciuti 13 sierogruppi. Esistono 5 sierogruppi, A,B ,C, Y e W135, che sono in grado di generare la malattia nell’uomo. Le fasce di età a maggior rischio di contrarre la malattia sono i bambini in tenera età, gli adolescenti e i giovani.
Distribuzione geografica
La diffusione della malattia nel mondo varia significativamente in base ai sierogruppi e alla regione geografica. Per chi è diretto, durante la stagione secca, nelle aree indicate come cintura della meningite, è fortemente consigliata la profilassi vaccinale, soprattutto se si prevede una lunga permanenza. Per cintura della meningite si intende tutta la zona dell’africa sub sahariana compresa fra il Mali e l’Etiopia, in particolare Burkina Faso, considerata zona endemica, in quanto epidemie da meningococco di gruppo A e W135 occorrono regolarmente, in particolar durante la stagione secca (novembre-giugno). Focolaio tipico sono gli spazi affollati e chiusi, come i dormitori.
Come si manifesta?
Neisseria meningitidis è un ospite frequente delle prime vie respiratorie. Anche se la malattia è stata descritta nel 1805 nel corso di un’epidemia a Ginevra, tuttavia il batterio è stato identificato per la prima volta solo nel 1887. I primi sintomi della malattia sono aspecifici e possono ricordare quelli di altre patologie comuni, come l’influenza. Dopo 2-10 giorni di incubazione, la meningite meningococcica ha un esordio improvviso, caratterizzato da intenso mal di testa, febbre, nausea vomito, fotofobia e torcicollo. La malattia meningococcica può causare letalità e disabilità significative. In passato il tasso di letalità superava il 50%. Tuttavia la diagnosi precoce e una corretta terapia permettono nella maggior parte dei casi una rapida guarigione senza postumi. Ad oggi, infatti, il tasso di letalità è decisamente inferiore e varia tra il 5 e il 10%.
Come si trasmette?
La trasmissione avviene attraverso le vie respiratorie (goccioline di saliva) inseguito a contatto diretto e stretto con persone. Molte persone infette possono essere portatori asintomatici del batterio e possono rappresentare una fonte di infezione per altri.
Esiste una vaccinazione?
Recentemente è stato approvato sia negli Stati Uniti che in Europa un nuovo vaccino coniugato per N. meningitidis (tipo A, C, Y e W135) che garantisce una risposta immunitaria ampia e robusta. Il vaccino viene somministrato per via sottocutanea a partire dai 2 anni di età. Per quanto riguarda la durata della protezione, si ritiene che sia di almeno 3 anni nei vaccinati di età superiore a 4 anni. In caso di persistenza del rischio vanno effettuati richiami ogni 3-5 anni. In ogni caso, attualmente nessun paese richiede la vaccinazione contro la meningite meningococcica, ad eccezione dell’Arabia Saudita che richiede un certificato valido di vaccinazione a tutti i visitatori provenienti da ogni parte del mondo che vogliano entrare nel Paese per partecipare ai pellegrinaggi Haji, Omra o ai lavoratori stagionali.
Come si previene la meningite?
Come precauzione devono essere evitati posti affollati e confinati in spazi chiusi. Infatti, al di fuori dell’organismo, il meningococco presenta scarsissima resistenza agli agenti fisici ambientali (luce solare, essiccamento, ecc.) e ai comuni disinfettanti. In caso di sospetta meningite batterica si ricorre alla terapia antibiotica del soggetto colpito e in alcuni casi anche dei contatti stretti. La vaccinazione contro il meningococco rimane comunque lo strumento di prevenzione da prediligere.